Obiettivi
1.
Saper riconoscere e distinguere gli effetti della corrente
2.
Riconoscere le particelle atomiche e le loro caratteristiche
3.
Saper utilizzare i parametri dell’elettricità nel calcolo di semplici
problemi
4.
Riconoscere gli strumenti elettrici
5.
Applicare il codice dei colori per la lettura del valore di resistori
6.
Riconoscere e utilizzare i simboli grafici
Contenuti
Conosciamo
la corrente elettrica osservando i suoi effetti. Differenza tra corrente
continua e alternata. Reversibilità degli effetti.
Come
è formato l’atomo. Caratteristiche delle sue particelle. Peso atomico e
numero atomico. Concetto di isotopo.
I
parametri elettrici; definizioni formule strumenti e unità di misura. Formule
inverse, come ricavarle e loro applicazione.
L’esperienza
di Ohm. Resistenza e resistività specifica, definizione di conduttori e
isolanti. Codice colore dei resistori.
Conosciamo
meglio i dati di un elettrodomestico; ricaviamo i parametri mancanti.
Metodo
e attività
La
corrente elettrica oggi è conosciuta soprattutto per il suo utilizzo, che
sempre più la rende indispensabile, tant’è che per un qualsiasi guasto al
sistema principale, rimaniamo senza elettricità, dilaga, in quel momento,
sconcerto e difficoltà.
Il
mondo dell’elettricità affascina i ragazzi e può essere una attività che li
coinvolge; al tempo stesso è possibile proporre loro non solo esperienze, ma
linguaggi codificati, applicare formule e calcolare, conoscere fenomeni.
Vediamo
come essa oggi viene utilizzata attraverso appunto i suoi utilizzi più diversi:
Effetto
luminoso |
E’
il più evidente; oggi non c’è locale che non sia illuminato da una
lampadina. Ne esistono di tanti tipi anche quelle dove è il gas a dare
luce, come i tubi fluorescenti |
Effetto
termico |
La
resistenza dell’asciugacapelli, del caldobagno, dello scalda acqua, del
ferro da stiro, del tostapane, del gira arrosto…, producono tutti calore
grazie all ’ elettricità |
Effetto
magnetico |
Il
relé delle scale, il campanello, i teleruttori dei pannelli di comando di
una gru o di un montacarichi, l’elettrocalamita del demolitore d’auto,
un qualsiasi motore elettrico, gli altoparlanti dello stereo, tutti
funzionano grazie al campo magnetico generato dalla corrente |
Effetto
chimico |
Le
industrie di galvanoplastica e galvanostegia, utilizzano l’elettricità
per ottenere la deposizione chimica dei strati di metallo, mentre
l’accumulatore dell’auto si ricarica grazie alla corrente prodotta dal
generatore |
Effetto
fisiologico (da
conoscere ai fini di prevenzione, ma non a scopi tecnologici) |
10 millesimi di ampere sono sufficienti a provocare la morte di un uomo. Molte apparecchiature radiomedicali utilizzano la corrente a fini curativi. Oggi sempre più si parla dell’effetto del campo elettromagnetico sulla salute dell’uomo (cellulari, linee ad alta tensione, radiosveglie…) |
Tutti
questi effetti, eccetto quello chimico, si possono ottenere sia con la corrente
continua (quella delle pile) che con quella alternata (quella di casa nostra).
Inoltre
essi possono anche essere reversibili.
Infatti
le celle fotovoltaiche colpite dalla luce, ci forniscono corrente, le
termocoppie irradiate dal calore, (usate nei termometri dei forni) producono
elettricità, letta da un voltmetro con la scala in gradi, un qualsiasi
generatore sfrutta il campo magnetico per produrre energia elettrica,
l’accumulatore dell’auto contenente acido, ricaricato, è in grado di far
muovere il motore elettrico dell’accensione dell’auto.
Per
definizione la corrente elettrica è un movimento di cariche elettriche
all’interno di un conduttore e le particelle che sono soggette a questo
spostamento sono gli elettroni.
Perciò è necessario conoscere prima come è costituito un atomo di materia. Atomo dal greco significa “indivisibile”, in realtà esso è composto di tre tipi di cariche più importanti, trascurando tutte le altre diverse subparticelle che la fisica nucleare moderna ha scoperto.
Parte dell’atomo |
Particella |
Carica elettrica |
Massa |
Nucleo
centrale |
Protoni |
Positiva |
Sì,
ha massa |
Neutroni |
Senza
carica, neutra |
Sì,
ha massa |
|
“Nuvola”
elettronica esterna |
Elettroni |
Negativa |
E’
da ritenersi trascurabile (No) |
Il
nucleo dell’atomo è piuttosto condensato ed è questo che da il cosiddetto
“Peso atomico” di un elemento; gli elettroni, invece,
ruotano all’esterno in orbite diverse, a secondo il numero e sono
quelli dell’ultimo orbitale, che si legano per dare i composti; questi danno
invece il “Numero atomico” (vedere Tavola Periodica degli elementi o di
Mendeleyev).
Per
raffrontare le dovute proporzioni, se il nucleo fosse una pallina da ping pong,
messa al centro di uno stadio, la “nube elettronica” ruoterebbe intorno gli
spalti.
Normalmente
l’atomo dal punto di vista elettrico è neutro e ciò significa che ha lo
stesso numero di protoni che di elettroni.
A
tenere insieme tutti i protoni, così ravvicinati nel nucleo tanto da
respingersi (cariche uguali), intervengono i neutroni, come una sorta di
“colla neutronica” che tende a compattare tutto. Se qualche neutrone viene a
meno, si hanno i cosiddetti isotopi.
Per la prima applicazione dei parametri elettrici e delle relative formule, è possibile leggere le etichette degli elettrodomestici,dove in genere sono riportate tensione di funzionamento e corrente o potenza assorbite, per ricavare i due parametri mancanti, utilizzando le formule relative riportate nella tabella.
E’ possibile preparare una serie di esperienze riguardante l’esperienza che Ohm realizzò per dimostrare che, utilizzando la stessa resistenza, all’aumentare della tensione, aumentava anche la corrente. Si tratta di aver a disposizione un alimentatore con più valori di tensione in uscita, collegarlo ad una resistenza che può essere un pezzo di filo di costantana (quello della resistenza dell’asciugacapelli) o la mina di grafite.
Si può impostare una tabella nella quale riportare i valori della tensione ed i rispettivi valori della corrente letti dagli allievi. In una terza colonna si riporta il valore corrispondente al rispettivo rapporto di ciascuna prova che poi è R = U / I. Si possono riportare tali dati su un grafico con carta millimetrata e notare che la R è una retta pressoché costante, ciò che Ohm ricavò dalla sua esperienza.
Nel circuito di collegamento si può far notare che il voltmetro è inserito in parallelo, cioè con i cavi collegati ai poli del generatore, mentre l’amperometro è in serie all’utilizzatore, su uno dei due fili che lo alimentano.
Se si ha a disposizione un tester di precisione, è possibile leggere direttamente i valori delle resistenze in W e confrontarli con quelli calcolati. Misurando lunghezza, sezione e resistenza di costantana e grafite è possibile ricavare, utilizzando la formula inversa di R= r * l / s, la “resistività specifica del materiale”, cioè r = R * s / l.
Si possono utilizzare dei resistori con valori espressi in “codice colore”, da ricavare; è facile recuperarli, anche da vecchi televisori, dissaldandoli direttamente dalla piastra di collegamento.
CODICE
COLORI DEI RESISTORI |
||||
Colore di
contrassegno |
Valore
della resistenza in W |
Tolleranza |
||
1°
indice |
2°
indice |
3°
indice |
||
Nessuno |
---- |
---- |
---- |
±
20% |
Argento |
---- |
---- |
10 -2 |
±
10 % |
Oro |
---- |
---- |
10 –1 |
±
5 % |
Nero |
---- |
0 |
10 0
= 1 |
---- |
Marrone |
1 |
1 |
10 1 |
±
1 % |
Rosso |
2 |
2 |
10 2 |
±
2 % |
Arancio |
3 |
3 |
10 3 |
---- |
Giallo |
4 |
4 |
10 4 |
---- |
Verde |
5 |
5 |
10 5 |
±
0,5 % |
Blu |
6 |
6 |
10 6 |
---- |
Viola |
7 |
7 |
10 7 |
---- |
Grigio |
8 |
8 |
10 8 |
---- |
Bianco |
9 |
9 |
10 9 |
---- |
I
resistori hanno forma cilindrica e
ce ne sono di abbastanza piccoli. Il primo colore è quello più vicino
all’estremità e se c’è un anello oro o argento, questo rappresenta la
tolleranza ed è quindi l’ultimo colore.
Dal
punto di vista grafico, sono interessanti semplici esecuzioni di circuiti
elettrici nei quali riportare i simboli codificati delle varie apparecchiature
utilizzate; tali codici si possono ricavare da un qualsiasi testo di
impiantistica elettrica (vedi bibliografia).
Anche
i circuiti utilizzati nelle varie esperienze possono essere disegnati, con
l’indicazione dei vari strumenti usati.
Verifiche
Le
verifiche possono riguardare sia gli aspetti più teorici degli argomenti, sia
le attività di laboratorio e la parte applicativa delle formule.
Per
la prima parte è possibile preparare un questionario con le domande specifiche
cui i ragazzi devono rispondere.
Per
la parte applicativa, cioè il completamento dei parametri mancanti di
elettrodomestici, e possibile farli ricavare direttamente ai ragazzi, anche
attraverso consegne domestiche; in questi esercizi è possibile verificare:
1.
la corretta lettura delle etichette
2.
l’applicazione delle formule date e conosciute
3.
l’appropriata assegnazione delle unità di misura previste
Nelle
esperienze di laboratorio è possibile verificare, oltre a quanto già espresso:
1.
la ricostruzione grafica degli schemi elettrici con i relativi simboli
2.
la realizzazione del grafico relativo alla R, con specifica tabella
3.
gli strumenti e le apparecchiature usate
4.
l’uso corretto del codice colore.
Discipline
coinvolte
Scienze
e Matematica.
Gli interventi comuni possono riguardare la materia e la costituzione
dell’atomo, gli elementi chimici e la Tavola Periodica, gli isotopi e i
materiali fissili; l’elettricità statica
e le cariche elettriche. L’applicazione delle formule, come invertirne
i parametri, il grafico di proporzionalità, la conversione delle unità di
misura.
Il
tutto potrebbe essere pensato anche per l’eventuale quarto quesito scritto da
svolgere all’esame di terza media.
Bibliografia
Hòbscher
e altri “Lezioni ed esercizi di elettrotecnica” Ed. La Scuola 1987 Brescia
Baronio
e altri “Manuale degli impianti elettrici” Editoriale Delfino 1990 Milano
Sant’Angelo
in Vado 25.7.2000
Prof.
Giuseppe Dini