Quando la responsabilità non è del politico!

Ricorderete ad aprile le potature delle piante lungo la ss 73 bis all'interno del centro abitato di Sant'Angelo in Vado. Molti di noi si sono scandalizzati, le piante si sono prese la loro vendetta; infatti il camion della gru utilizzata per il taglio, si è rovesciato in zona Paradiso a causa del peso della pianta e della eccessiva estensione del braccio.

E' abitudine a Sant'Angelo in Vado capitozzare gli alberi, senza un minimo di idea, né di considerazioni di dove effettivamente necessario e di dove se ne può fare benissimo a meno non essendoci tetti né case, a cui il fogliame da fastidio, soprattutto in autunno, dato che d'estate per parcheggiare le auto si cerca sempre la loro ombra. "Guardate che i tigli sono protetti, dovete chiedere apposita autorizzazione" era stato chiaramente detto la scorsa stagione durante la capitozzatura di quelli di via Fossi, Monumento Caduti.

La Comunità Montana debitamente contattata, risponde che dal comune di Sant'Angelo in Vado non è arrivata nessuna richiesta di capitozzatura, non permessa dalla legge regionale e che ha debitamente informato il Corpo Forestale per l'eventuale sanzione, relativamente ai 22 tigli della nazionale.

Quello che fa specie è l'arroganza di chi ha organizzato questo intervento, noncurante dei suggerimenti, ovviamente la mancanza di sensibilità ambientale e il mancato rispetto delle leggi che regolano questi interventi. Il comune è l'ente territoriale che ci è più vicino e che proprio per essere di esempio dovrebbe essere il primo a rispettare le regole, che dovrebbero essere applicate anche ai cittadini.

E' stato completato il restauro delle mura cittadine, che recupera notevolmente dal punto di vista storico architettonico tutta la zona: complimenti a chi l'ha promosso.

Più di una volta sono stati segnalati sia malfunzionamenti alla fogna terminale di via San Bernardino, che eliminava all'esterno tutto il suo apporto, sia il deposito di materiali vari non congruenti. La ditta termina l'opera e lascia il piazzale, senza effettuare bonifiche di alcun genere e senza riportare via il materiale di risulta della lavorazione. Tali aspetti rientrano non solo in regime sanzionatorio, ma per le imprese è previsto l'attivazione del penale. Mi chiedo perché il direttore dei lavori non è intervento. Se è pur vero che non è compito dell'UTC effettuare la vigilanza, è invece loro compito intervenire una volta ricevute informazioni.

E sono intervenuti recentemente, asportando il mucchio di pietre più voluminoso, distribuendo gli altri depositi nell'intero piazzale, non bonificando l'area, aggiungendo terreno pulito sopra, cosicché l'argine del fiume si è notevolmente alzato tanto che i pioppi bianchi protetti lì piantati, hanno ora il terreno che arriva a mezzo fusto. Se avessero agito in questa maniera altre ditte ed altri professionisti si avrebbe avuto lo stesso comportamento?

6000 campanili è un progetto dello Stato che ci ha permesso di acquisire un finanziamento di circa un milione di euro destinato al rifacimento dell'impianto di illuminazione cittadino. Era stato rifatto circa 4 anni fa con lampade "intelligenti" monocromatiche gialle, lo rifacciamo ora con onde convogliate nella stessa rete cosicché ciascun lampione può diventare un vero e proprio terminale di rete. Si sostituiscono le vecchie lampade, con bracci laterali che evitano inquinamento luminoso. Mi chiedo perché nessuna innovazione. Si propongono infatti le vecchie lampade a vapori di sodio che hanno una durata di vita di 10.000 ore; nessuna proposta per una illuminazione innovativa a LED con lampade che hanno una durata di 50.000 ore e garantiscono un risparmio elettrico fino ad un terzo delle altre lampade (sono dati dell'ANCITEL e del Ministero dell'Ambiente). Cosicchè finiti i lavori ci ritroveremo senza la possibilità di effettuare un vero risparmio e di non avere una illuminazione innovativa.

Ma ci siamo abituati dato che la grande rete wireless comunale, destinata ai collegamenti per i computer portatili, collegata a webcam non funzionanti, era già obsoleta quando era stata terminata, mai utilizzata dai vadesi, non per niente la rifacciamo ora. Ho chiesto più volte la possibilità di utilizzarla come giornalista, mai avuto questa soddisfazione.

Eppure c'è chi in tutta questa operazione, sta resistendo: sono gli abitanti di via Zuccari, che da 14 anni si aspettano di vedere una illuminazione decente, non con riflettori attaccati ai pini come ora; si sono visti mettere la linea elettrica nei loro muri, quando per loro non sono possibili interventi a causa del vincolo del centro storico. A dir la verità il vecchio progetto era stato parzialmente realizzato mettendo i canali e tombini per i collegamenti, lungo la ringhiera, ma il progettista continua pedissequamente nelle sue idee.

A dir la verità non sono sufficienti i manifesti di avvio dei lavori per quanto di pubblica utilità, a giustificare il passaggio nelle altrui proprietà. Lo si è chiarito con la Regione Marche che faceva pubblicare nei quotidiani i lavori per i vari impianti nel territorio. L'art. 7 della L 241/1990 prevede che ciascuno sia debitamente contattato e nel nostro paese non ci vuole molto per farlo. Inoltre la competenza progettuale di impianti elettrici è riservata solo per chi ha specializzazioni elettrotecniche, non per altri professionisti. Certo sentirsi dire di andare ad abitare nel monte Picchio è una battuta piuttosto infelice, ma riflette l'atteggiamento arrogante finora impostato. Pensate che tutti questi interventi prevedono il coinvolgimento e la partecipazione della popolazione interessata,

proprio per cercare di arrivare a soluzioni comuni. C'è chi si dimentica che il posto assegnatogli non è per essere un piccolo desposta, ma per essere a disposizione e a servizio dei propri cittadini.

Se si scrivesse al Ministero delle infrastrutture, con la conseguente possibilità del blocco di finanziamenti, chi passerebbe da cattivo?

Una cosa è comunque certa, è ormai tempo in pieno regime di trasparenza vedere pubblicati i compensi dei funzionari apicali, che fanno attività dirigenziale, dei vari incaricati, delle spese oltre 1000 euro, così come propone l'Autorità Anticorruzione, ma questo sarà argomento di un prossimo intervento.

Peppe Dini

Si veda : http://www.altrometauro.net/?area=apriPost&IdPost=10020150630094107